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17/01/2023 17:13:26
PALERMO – Il funerale di Fratel Biagio nella Cattedrale di Palermo: più di diecimila persone, molte delle quali rimaste all’esterno, sono accorse per rendergli l’ultimo saluto, presenti tutte le autorità civili locali, militari e religiose. Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è giunto tra i primi in Cattedrale. Il Drpc Sicilia era presente con i propri volontari anche oggi e a ranghi maggiorati: circa 140 operatori giunti da tutta la Sicilia, altri cento volontari sono stati attivati dal comune di Palermo. Assieme ai funzionari e a turno, da giovedì scorso tutti sono stati impegnati nelle attività di assistenza delle tante persone che presso la “Missione Speranza e Carità”, hanno voluto rendere omaggio a Fratel Biagio. Il Dirigente Generale Salvo Cocina, in Cattedrale dalla prima mattinata anche per gli aspetti tecnici organizzativi, ieri sera ha inviato un proprio messaggio ai volontari di protezione civile: “Fratello Biagio Conte ha speso la propria vita per i poveri e gli ultimi, per coloro che hanno veramente bisogno. Il suo messaggio è di sprone per tutti noi che facciamo protezione civile a servizio dei cittadini. Il suo esempio, ci da speranza come siciliani. Pertanto, come protezione Civile, siamo impegnati con tutte le nostre forze, sia per dare con la presenza la nostra testimonianza e l’ultimo saluto ad un uomo esempio di vita, ma anche per assistere la folla di persone presenti”. La bara di Fratel Biagio è stata realizzata con le assi di legno ricavate dalla lavorazione di alcune traverse ferroviarie. I treni e le stazioni ferroviarie erano i luoghi che Fratel Biagio frequentava più assiduamente alla ricerca dei suoi “ultimi”, persone in difficoltà cui portava un messaggio di speranza, cibo e un riparo adeguato da cui poter ricominciare. I suoi fratelli, gli uomini che nella sua vita ha soccorso con la trascinante forza delle parole, oggi sono lì, alcuni confusi tra la folla e difficilmente riconoscibili, perché la loro vita è davvero cambiata, mentre altri portano ancora i segni del loro malessere esistenziale. Tutti sono però uniti dalla sincera sofferenza per la perdita di un grande uomo che ha sacrificato la sua stessa vita per gli altri. La sensazione è che oggi tutte le persone presenti in Cattedrale provino la stessa commozione. Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile Siciliana, con i suoi funzionari e i suoi volontari, negli anni ha camminato assieme a Fratel Biagio in alcune occasioni: dal nostro archivio multimediale abbiamo tratto e ripubblicato, senza tagli, un’intervista fatta da alcuni colleghi a margine della consegna di alcune tende da campo. Ricoveri provvisori destinati ad ospitare gli uomini e le donne che Fratel Biagio toglieva da una non-vita, senza curarsi di chiedere chi fossero, da dove venissero e cosa avessero fatto nella loro vita. Finita la cerimonia in Cattedrale, mentre stanno trasportando in forma privata la bara di Biagio Conte per tumularla nella chiesa della missione, alla commozione prende il sopravvento l’amarezza di aver perso per sempre un grande uomo con cui tanta gente ha percorso, anche non fisicamente, un tratto di strada. Talvolta aiutandolo a portare la croce, in qualche caso definendolo “sognatore” o “utopista” e anche così rendendo ancora più elevata la sua statura morale e spirituale e amplificando il suo messaggio.
a cura di Francesco Venuto in collaborazione con Sara La Pica, Alfredo Mannella, Roberto Guida e la voce narrante Sabrina Palumbo,